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Dieta del biscotto: cosa è e come funziona

Cookie diet o dieta del biscotto: la dieta delle star di Hollywood

La Cookie diet è stata lanciata per la prima volta negli Stati Uniti dal dr.Siegal, l’inventore della ricetta alla base dei biscotti sostitutivi del pasto da consumare durante il regime alimentare.

Si basa sul consumo di “X” biscotti al giorno (solitamente 6) uniti ad un unico pasto libero molto leggero a base di proteine e verdure. I cookie vengono venduti in diverse varianti e sono reperibili anche in Italia, sebbene vengano venduti esclusivamente attraverso i canali ufficiali americano e britannico. E’ una dieta fortemente ipocalorica che porta ad un dimagrimento rapido e repentino, non va seguita per periodi di tempo troppo lunghi e deve la sua fama soprattutto a Guy Ritchie, l’ex marito di Madonna, il primo a parlarne dopo averla seguita con successo.

I principi sui quali si basa la dieta del biscotto

La dieta del biscotto si basa su una banale e netta restrizione calorica. L’effetto ottenibile attraverso una dieta del genere, dal taglio fortemente commerciale, è ottenibile attraverso una qualsiasi dieta molto ipocalorica, ma con una differenza sostanziale: la soddisfazione del gusto. I cibi più buoni hanno densità caloriche elevate e spesso vengono banditi da dietologi e nutrizionisti per lunghi periodi.

Ciò che ne consegue è una costante insoddisfazione del paziente che, una volta “a dieta”, è costretto a consumare una lista di alimenti limitata e dal gusto poco piacevole. In particolar modo ciò che manca di più a chiunque decida di affrontare una dieta sono i sapori dolci. Attraverso il consumo dei “cookie” del dr.Siegal si riesce ad ingannare perfettamente la mente.

Pur mangiando molto, molto poco, si avrà la sensazione di potersi concedere più e più volte al giorno un alimento valido e bilanciato camuffato da “alimento proibito”. Affrontare un regime ipocalorico con queste premesse è senz’altro più semplice rispetto alla mera restrizione calorica basata su alimenti salutari. Le porzioni, inoltre, sono davvero controllate.

Niente bilancia e niente stress, il piano prevede un pasto libero da consumare la sera e 6 cookie da ripartire nell’arco della giornata, preferibilmente seguendo il seguente schema: 2 cookie a colazione, 1 cookie per ciascuno spuntino e 2 cookie per pranzo. Alcune situazioni molto particolari potrebbero richiedere un consumo di cookie maggiore, ma questo è un dato assolutamente relativo.

la Dieta del biscotto o Cookie Diet

Dieta del biscotto: alimenti permessi e alimenti vietati

La dieta del biscotto è una dieta estremamente restrittiva e strettamente legata al marketing che ne ha permesso la diffusione. Non è possibile, infatti, preparare in casa i famosi “cookie” previsti dal piano alimentare né sostituirli con altri prodotti presenti in commercio. In realtà le opinioni a riguardo sono piuttosto contrastanti: i cookie non sono dei biscotti veri e propri ma bensì delle barrette sostitutive del pasto “formato biscotto”. Nulla che non possa essere dunque sostituito con altri prodotti di altri brand venduti anche in Italia e in grado di apportare valori nutrizionali simili.

Tuttavia, per la buona riuscita della dieta, è consigliabile attenersi a quelli che sono i veri dettami sulla quale si basa. La reperibilità dei biscotti è limitatissima, vengono venduti esclusivamente su prenotazione e attraverso il canale ufficiale (https://www.cookiediet.com/). I prezzi sono alti ma in linea con quelli di numerosi altri sostitutivi del pasto; il vero punto a sfavore sono le scorte, limitatissime, e le liste d’attesa infinite che ne conseguono.

Esclusi i biscotti sarà poi possibile consumare un unico pasto libero durante la giornata, preferibilmente alla sera, composto da proteine nobili magre (carne, pesce, petto di pollo) e verdure a volontà, prediligendo quelle a foglia verde dal potere alcalinizzante e detossinante e dal ridotto contenuto di zuccheri, come zucchine, spinaci, biete, sedano, broccoli e cavolfiori.

Tutti i contro della dieta del biscotto: perché ve la sconsigliamo

La dieta del biscotto (o Cookie diet) è assolutamente sconsigliata per chiunque voglia dimagrire mantenendo uno stile di vita sano ed equilibrato. I “cookie” vanno consumati in un numero totale di 6 al giorno e accoppiati a un unico pasto leggero a base di proteine magre e verdure da consumare una volta soltanto nell’arco della giornata.

L’introito calorico totale, anche se calcolabile soltanto approssimativamente perché molto dipende dalle scelte alimentari effettuate nella composizione del pasto libero, non salirà mai sopra le 1000kcal/die. Si tratta di un introito realmente misero e che non coprirebbe il metabolismo basale di nessun individuo adulto, indipendentemente da età, sesso e stile di vita. Il metabolismo basale è la quota calorica minima essenziale al corpo per svolgere le proprie funzioni vitali. Se il vostro metabolismo basale (misurato attraverso l’ausilio di strumentazioni apposite e ad uso esclusivo di personale qualificato) è, ad esempio, di 1300kcal, vuol dire che il vostro corpo ha bisogno di 1300kcal al giorno SOLTANTO per vivere, respirare, far funzionare gli organi. Consumare così poche calorie porta ad un inevitabile deperimento della massa magra.

Ricordiamo, infatti, che nell’affrontare cali così importanti il corpo cerca di preservare ciò che gli fa “più comodo”. E mentre il muscolo è tessuto attivo e dunque tessuto in grado di “bruciare”, il grasso è tessuto inerte, che protegge dal freddo e funge come scorta energetica ma che di fatto non richiede alcuna spesa all’organismo. E’ questo il motivo principale per il quale, a fronte di diete così drastiche, spesso non si ottiene nient’altro se non un abbassamento del metabolismo (con conseguente ripresa dei kg persi più eventuali extra una volta terminata la dieta) e un deperimento muscolare.

Consumare massa magra, importantissima per avere un aspetto tonico e scattante, porta magari sì a pesare meno sulla bilancia, ma anche ad apparire flaccidi e svuotati. Il termine che gli americani utilizzano per definire questa condizione è “skinny fat”,e non ha bisogno di grandi commenti.

I pro e i contro della dieta a zona

I Pro della cookie diet

  • Porzioni controllate: i cookie sono confezionati singolarmente ed è difficile abusarne
  • Pasto serale libero, con pochi alimenti consentiti ma da consumare ad libitum, o comunque senza fare troppo affidamento sulla bilancia
  • Regime sicuramente valido per perdere tanto peso in poco tempo, se seguito per periodi molto brevi

E i contro

  • Scarsa reperibilità dei cookie e liste d’attesa infinite
  • Dieta di marketing
  • Restrizione calorica eccessiva e insostenibile sul lungo termine; il rischio di riacquistare i kg persi in breve tempo è altissimo
  • La dieta non rieduca l’individuo al mangiar sano, si limita a imporre il regime per “x” tempo per poi lasciar libero il paziente di tornare alle proprie vecchie abitudini

Anna

Appassionata di fitness e sport all'aria aperta. Amo viaggiare, ascoltare buona musica durante i miei workout e, ovviamente, scrivere di salute e benessere qui su Diete.blog

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